immagine-cover-blog-neurally-sandbox

Sandbox e Regulatory Sandbox: innovare in sicurezza nell’era dell’AI Act

Nel mondo dell’intelligenza artificiale, l’innovazione non riguarda più solo una questione di tecnologia ma di fiducia, trasparenza e responsabilità.
Ogni nuovo algoritmo, ogni piattaforma o modello di AI introduce opportunità, ma anche rischi: di sicurezza, di bias o di conformità.
Per affrontarli in modo concreto e non rallentare il progresso, in Europa stanno emergendo strumenti nuovi come le sandbox e, soprattutto, le regulatory sandbox. Due concetti diversi, ma uniti da una stessa filosofia: sperimentare in sicurezza. Scopriamoli insieme.

 

Che cos’è una Sandbox

Nel linguaggio IT, una sandbox è un ambiente isolato, un laboratorio digitale dove si può testare codice, modelli o applicazioni senza rischiare di compromettere il sistema principale, ossia la versione tecnologica del “provare per imparare”: tutto quello che accade resta confinato dentro uno spazio controllato.

Il termine nasce dal mondo dei giochi: la “sandbox” è il recinto dove i bambini possono costruire e distruggere senza farsi male.
In informatica vale lo stesso: è uno spazio dove si può provare, fallire, migliorare — in sicurezza.

Per le aziende, questo significa poter sperimentare nuove soluzioni senza paura di bloccare un servizio o esporre dati sensibili. La sandbox diventa così uno strumento di governance tecnologica: permette di innovare con metodo, controllando gli effetti di ogni cambiamento prima che arrivi in produzione.

Implementare una sandbox aziendale richiede una pianificazione accurata. È fondamentale partire dagli obiettivi: quali modelli si vogliono testare? quali rischi analizzare? E quali dati utilizzare? La scelta dell’infrastruttura è cruciale. Molte aziende optano per ambienti isolati su container o macchine virtuali, spesso integrati con servizi cloud che garantiscono compliance GDPR e sicurezza dei dati. 

Durante i test, i modelli vengono valutati su metriche di accuratezza, robustezza, imparzialità e spiegabilità. Il monitoraggio è continuo e i log dettagliati permettono di tracciare ogni comportamento del modello. Al termine dei test, un report documenta i risultati e indica eventuali azioni correttive, fornendo un punto di partenza solido per l’integrazione in produzione. Ti riassumiamo il tutto in nella tabella seguente: 

 

azioni-sandbox-blog-neurally

 

Regulatory Sandbox: la sperimentazione sotto tutela

Il concetto di sandbox oggi si spinge oltre la tecnologia abbracciando il concetto di regulatory sandbox ovvero ambienti regolamentati dove imprese, università e startup possono testare soluzioni innovative sotto la supervisione delle autorità pubbliche, con regole temporaneamente alleggerite ma sempre all’interno di un perimetro di sicurezza.

Sono nate nel settore fintech (per testare nuove forme di pagamento, blockchain o servizi finanziari digitali), ma stanno trovando un ruolo centrale anche nell’intelligenza artificiale. Il nuovo AI Act europeo, infatti, prevede che gli Stati membri creino spazi di sperimentazione controllata per lo sviluppo di sistemi di AI ad alto rischio.

Qui le aziende potranno validare i propri modelli, confrontarsi con le autorità su aspetti di trasparenza, privacy e sicurezza, e contribuire a costruire una base normativa condivisa.

In altre parole, le regulatory sandbox sono un ponte tra innovazione e regole. Permettono alle imprese di crescere dentro un contesto normativo chiaro, e alle istituzioni di capire meglio come regolare tecnologie in continua evoluzione.

 

Due livelli di protezione per un’innovazione responsabile

Le sandbox e le regulatory sandbox agiscono su due piani distinti ma complementari, ovvero:

  • La sandbox tecnologica protegge i sistemi, isolando codice e dati per prevenire danni e vulnerabilità

  • La regulatory sandbox protegge l’innovazione, consentendo alle aziende di sperimentare nuove soluzioni senza rischiare sanzioni o blocchi normativi.

Insieme, esse formano un modello di innovazione sicura e sostenibile che si traduce in un percorso che consente di andare veloci senza perdere controllo.
Per le imprese che lavorano con l’IA, significa poter integrare la sperimentazione nel ciclo di compliance, anticipando i requisiti dell’AI Act e costruendo fiducia nei propri prodotti.

 

I vantaggi nell’utilizzo di sandbox o regulatory sandbox

Partecipare a una sandbox o a una regulatory sandbox non è solo una misura di sicurezza: è una scelta strategica, un cambio di paradigma in cui sicurezza e regolazione non sono più vincoli. Le aziende che adottano questo approccio:

  • Riducono i tempi di validazione di nuovi progetti

  • Aumentano la resilienza dei propri sistemi

  • Migliorano la compliance con le nuove norme europee sull’AI

  • Riducono gli incidenti legati a configurazioni errate o bug di integrazione
  • Dimostrano un impegno concreto verso l’innovazione etica e trasparente.

Le regulatory sandbox rappresentano, in particolare, un punto di incontro tra sperimentazione tecnologica e certezza normativa, dove le aziende possono innovare rispettando le regole, e le istituzioni possono imparare dal mercato per affinare le politiche pubbliche.

In Italia, l’istituzione delle prime regulatory sandbox è prevista entro il 2025, coordinate da AgID e dal Dipartimento per la Trasformazione Digitale.
Per le aziende, quindi, parteciparvi sarà una straordinaria opportunità per testare soluzioni AI avanzate in un contesto legale controllato e, al tempo stesso, contribuire a definire gli standard futuri del settore.

In Neurally crediamo che la vera innovazione non nasca dall’improvvisazione, ma dalla capacità di sperimentare con metodo e responsabilità. Lavoriamo ogni giorno per aiutare le organizzazioni a tradurre la complessità dell’AI in valore concreto, unendo ricerca, etica e tecnologia.

Vuoi portare l’intelligenza artificiale nella tua azienda in modo sicuro e conforme all’AI Act? In Neurally supportiamo la tua azienda con tecnologie avanzate.

Contattaci ora

Condividilo sui social!